Dottor K

i matti stanno proprio tutti fuori

giugno 30, 2006

Ipertermia

Sei bella
come ti vedono
i miei occhi
quando li chiudo.
Avrei voluto anch’io
esserti accanto,
averti con me,
appartenerti.
Avrei voluto
appoggiare il capo
sul tuo respiro,
ascoltare
l’inesorabile
scivolare
di calde gocce
sul tuo petto incerto.
Distillato di felicità
dove avrei voluto
immergermi.

Non posso evitarlo.
Mi solletichi
in queste notti umide
pensieri impudichi
che mi accompagnano
nell’aspro sonno
e nella veglia
del giorno
che tracima.

Cacciatore
di voluttà
t’inseguo
verso l’abbraccio
che mi dà vita.
Rabdomante
di purezza
in un mondo
di mistificazioni
ti agogno.
E sei per me
l’unica cosa vera.

4 Comments:

Blogger Noek said...

davvero bella :)
complimenti...
la sento molto mia

6/30/2006 08:29:00 PM  
Blogger Dottor K said...

Grazia mille. Come vedi alla fine non ho attuato i miei propositi di ritiro dalle scene ;)

7/03/2006 09:53:00 AM  
Blogger pecora nera said...

ritirarti? e perchè mai?
non farlo per favore... è sempre così piacevole leggerti...

7/03/2006 04:48:00 PM  
Blogger Dottor K said...

Se anche volessi farlo, dopo queste parole, sarei costretto a ad abbandonare l'idea.
Non ti preoccupare tengo duro.
Anche perchè, se tutto va bene, tra una decina di giorni tornerò a respirare di nuovo l'aria di casa.
Quell'aria che tu conosci così bene.
Grazie di cuore Gav.

7/03/2006 07:48:00 PM  

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giugno 26, 2006

Zucchero e miele

Trecce bionde,
ciocche di vita
sospinte dal vento.


Sguardo lontano,
a cavallo dell’onda
e ancora più in là.


Occhi languidi,
come torrone
che si scioglie

sotto i raggi del sole.

Lacrime bianche,
così lontane
da ogni idea
di amarezza.

5 Comments:

Blogger Dottor K said...

@chiara: bella immagine questa della luce, diversa da quella che avevo io forse ma come spesso accade le tue parole arricchiscono le mie. Uno dei motivi per cui mi è essenziale dividere questi spazi con voi.

@morgan: già, tu che cosa intendi? Cosa vedi dietro queste parole?
Parliamone.
E grazie di essere passato.

6/30/2006 11:18:00 AM  
Blogger sunrise said...

Lacrime bianche,
così lontane
da ogni idea
di amarezza.

...

Persempre sorriderai
lontana da un mondo
cosi' sporco
da non poter apprezzare
tanta purezza ..

( scusa se mi sono permessa un piccolo seguito.. )


Un inchino,
Simo

6/30/2006 01:45:00 PM  
Blogger Dottor K said...

Interessante Simo, chissà che un giorno non ci possa essere davvero un seguito. Chissà se un giorno rivedrò quegli occhi
E non ti preoccupare, ogni tuo contributo è sempre ben accetto.

7/03/2006 09:22:00 AM  
Blogger sunrise said...

Dr. K
.. le tue parole: "Chissà se un giorno rivedrò quegli occhi" ..

portano ad una domanda :
"ricordi cosa è rimasto nel fondo del vaso di Pandora?"



Un inchino,
Simo

7/03/2006 03:39:00 PM  
Blogger Dottor K said...

Si, la speranza. Alla fine è tutto legato a quello Simo.

7/03/2006 07:41:00 PM  

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giugno 24, 2006

Confusione

Amare non basta.
Non basta
dare tutto se stessi.
Non sarei dovuto esser qua
non oggi di tutti i giorni.
Pare strano capirlo solo ora
dopo ore di sonnacchiosa noia.

Sembra ieri, eppure…

…eppure mi adagio invano
su questo schermo scuro
che mi separa, stanco,
dall’attimo che attendo.
Respiro il tuo sorriso
che ancora mi accompagna
dal dì che senza stimoli
assaporai i tuoi fluidi.

Era ieri? Oppure…?

giugno 22, 2006

Precauzioni

Al contrario,
mia cara, t'adoro.

Se t'incontrassi
perderei di sicuro
la testa.

Ma, come Ulisse,
preferisco ascoltarti

incatenato
a quest'albero maestro.

4 Comments:

Blogger PiB said...

e che cosa ti insegna l'albero maestro?

6/23/2006 05:04:00 AM  
Blogger Dottor K said...

@Chiara:
La leggerezza è davvero una cosa che apprezzo perchè nei rari casi in cui non è vacuità riesce davvero a colpire nel profondo.
Solo che è estremamente difficile darle un certo spessore, riuscire a percorrere quella sottile linea...

@PiB: nulla, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire ;)

6/23/2006 11:35:00 AM  
Blogger pecora nera said...

E hai ragione, come si fa a non prendere certe precauzioni?

Un giorno chiesi a lui:
- Si può soffrire per amore?-
Mi rispose:
- Ma sei scema? C'è chi muore per amore, c'è chi impazzisce per amore! -

Quanto ero ingenua... ora mi ritrovo legata anch'io all'albero maestro e, non si sa mai, con i tappi di cera nelle orecchie!

6/29/2006 10:56:00 AM  
Blogger Dottor K said...

Eppure prima o poi gav raggiungeremo anche noi il nostro porto sicuro.
Se non è una speranza, almeno che sia un augurio.

6/30/2006 09:56:00 AM  

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giugno 21, 2006

Pelle su pelle

La poesia è un vampiro
d’emozioni.
Mi spreme fino in fondo,
goccia su goccia.
Di me si nutre
e alimenta le mie angosce.
Non v’è parola senza dolore,
ad ogni sillaba il suo singhiozzo.
La sua musica mi lega l’anima
e la incatena a te.
Riempie lo spazio vuoto
tra i nostri corpi,
satura l’aria tra ventre e ventre.
E’ il tessuto connettivo
dei nostri spiriti...
e trasmette moltiplica riscalda
l’unisono dei nostri cuori.

3 Comments:

Blogger PiB said...

satura l’aria tra ventre e ventre con la ritmica della metrica

6/21/2006 04:25:00 PM  
Blogger Henry said...

poesia come tessuto connettivo tra le anime. quante volte ho avuto in mente questo pensiero. la poesia come un mezzo di trasporto per avvicinarsi a chi si ama.

6/21/2006 06:20:00 PM  
Blogger Dottor K said...

@PiB: la tua capacità di "riempire" gli spazi mi è come sempre molto preziosa. Esplicita ciò che ho consapevol-MENTE sottinteso e a volte lo arricchisce con l'inconsapevole.

@henry: quello che non smette mai di sorprendermi è la sua capacità di materializzarsi dove e quando non te lo aspetti. Ci avvicina, ci mette in contatto. So che capisci bene cosa voglio dire...

@nadia: a mia volta rimango a bocca aperta al pensiero di essere riuscito a condividere tutto questo con te e, naturalmente, mi fa davvero molto piacere

Infine un ringraziamento collettivo a tutti quanti voi che dividete con me questi spazi. Non ci sono parole per esprimere la mia gratitudine per le gentili parole e per il piacere di avere interlocutori come voi.

6/22/2006 11:16:00 AM  

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giugno 19, 2006

Luci e colori

Altro tassello
nel mosaico
dagli infiniti pezzi.

Pezzi che siamo noi,
che sono diversi
per ognuno
che li osserva.
Pezzi che ognuno di noi
diversamente compone.
Ogni quadro è unico
ed ognuno

assolutamente vero.

4 Comments:

Blogger sunrise said...

"Pezzi che ognuno di noi diversamente compone"

mai parole furono più adatte..

Proprio in questo istante ho dato a queste parole un "mio" significato. Grazie.



Un inchino,
Simo

6/20/2006 03:45:00 PM  
Blogger Dottor K said...

Felice di poter condividere tutto questo con te Simo.

6/21/2006 10:58:00 AM  
Blogger Dottor K said...

Splendide sono le relazioni osmotiche che le alimentano.
Quindi il mio grazie va a te Chiara.

6/21/2006 01:46:00 PM  
Blogger angioletto79 said...

che bella!!!

7/21/2006 01:56:00 PM  

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giugno 18, 2006

Indissolubili legami

Pianti.
Sorrisi.
Alternati
come il susseguirsi
delle maree,
un ordine naturale.
Vivere seguendo i ritmi
del pianeta che respira.
Che sorride.

Che piange.

2 Comments:

Blogger pecora nera said...

è giusto così... che i legami siano tali anche se apparentemente appaiono sfilacciati...

6/21/2006 05:13:00 PM  
Blogger Dottor K said...

Invisibili sfilacciati legami che hanno la capacità farci sentire tutt'uno con ciò che ci circonda...
Ognuno ne ha di propri ma è un'idea che ci accomuna, sono d'accordo...

6/22/2006 11:23:00 AM  

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giugno 16, 2006

Confini ed orizzonti

Non ho voglia di dimenticare.
Rifiuto con ostinazione
la cultura dell’oblio.
Nessuna rimozione
per poter andare avanti,
nulla da parcheggiare
in qualche scatola mentale.
Niente scura terra
che debba ricoprire
il fardello dei ricordi.

Profeti della dimenticanza
ci spingono a piene mani
nel baratro

della nostra vacuità.
Costruttori di narcotici
ci offuscano i sensi.
Per rimpiazzare un vuoto
con un altro
di colore diverso.
Ma attutire col nulla
ciò che sento
è un’inutile follia.

Cullo questo mio
malinconico rimpianto
e lo nutro
delle mie speranze.

4 Comments:

Blogger PiB said...

e pensare che sto pensadno di scrivere un post su Arturo e la sua teoria della dimenticanza...

una volta che il polpastrelo lo partorisce tornerò qui e poi ne riparleremo

6/16/2006 08:59:00 PM  
Blogger Dottor K said...

@PiB: ci conto. Anche a me queste parole era da un pò che frullavano in testa. Ti aspetto allora.

@Chiara: eppure cercano di inculcarcela in tutte le salse.
E diventa ogni giorno peggio.
Per fortuna c'è ancora qualcuno che (r)esiste. Teniamoci in contatto.

6/19/2006 09:50:00 AM  
Blogger pecora nera said...

mi ci ritrovo, io preferisco soffrire che dimenticare...

6/19/2006 12:18:00 PM  
Blogger Dottor K said...

Ma certo gav, è proprio così. Siamo quello che siamo stati, istante per istante.

6/19/2006 11:34:00 PM  

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giugno 14, 2006

Fluttuazioni

Nella scala decimale
della felicità
mi assesto comodo
sul pianerottolo
del meno due.
Soavemente
infelice.

O, se preferite,
galleggio placido
in questo brodo tiepido,
liquido amniotico
di notti umide.
Sorrido isterico
e un po’ intontito.
Affogo lento
nel non pensiero.
Mi annullo candido
nella mia assenza.

Ma non sto male,
mi limito
a non stare.

4 Comments:

Blogger pecora nera said...

è così che ci si sente, vero? in equilibrio nella propria infelicità e in fondo non si sta male, perché è comunque uno dei tanti modi di vivere...

6/15/2006 01:11:00 PM  
Blogger Dottor K said...

Direi proprio di sì.
Anche se, da inguaribile ottimista, mi ripeto sempre che questo è solo uno stato transitorio.
E in effetti ci sono così tante cose di una bellezza che è impossibile descrivere, come si fa a perdere la speranza?

6/16/2006 09:26:00 AM  
Blogger Henry said...

ecco...la speranza...non arrendersi mai...MAI.
ti abbraccio

6/17/2006 02:15:00 PM  
Blogger Dottor K said...

Grazie Henry.
Un abbraccio anche a te.

6/19/2006 09:56:00 AM  

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giugno 12, 2006

Lucide apparenze

Io la vidi e al suo sorriso
scintillar mi parve il sole.
Non è mia, lo so.

Ammetto
questo piccolo furto.
Ma la melodia no,
non riuscirò a rubarla
ché di musica si tratta.
Danza multicolore
che ritmicamente
scandisce i battiti
del mio stesso cuore.


La luce del suo volto

illumina il mio cielo scuro.
Ed io, di riflesso,
mi specchio
in questo
armonico stridore.

Solo il suo sguardo
ne smorza il calore.
Mi fa capire
il suo tormento,
la sensazione
che non c’è niente
ch’io possa fare.

4 Comments:

Blogger Dottor K said...

Nota: i primi due versi sono di François-Joseph Méry e Camille Du Locle nella traduzione italiana di Achille De Lauzières.
Sono tratti da...

6/12/2006 11:09:00 AM  
Blogger pecora nera said...

sono io?
però che presunzione a volte noi donne...

6/13/2006 09:51:00 AM  
Blogger Dottor K said...

certo che sei tu gav!
però che adulatori questi uomini ;-)

6/13/2006 12:27:00 PM  
Blogger Dottor K said...

O forse Chiara sono le donne ad essere la musica stessa, musica silenziosa e senza note che senti risuonare dentro di te.
Poeti e musicisti sono solo quelli che la trasformano in suoni affinchè altri possano condividere questa gioia.
Interessante questo tuo accostamento, le mie modeste parole e quel pianoforte struggente ed evocativo.
Mi sento decisamente lusingato.
Grazie di cuore.

6/16/2006 09:34:00 AM  

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giugno 08, 2006

In lontananza

E poi ci siamo noi,
i senza terra.
Gli sradicati
che l'ossimoro
ce l'hanno dentro.
Quelli che non sono a casa
da nessuna parte.
Perennemente in bilico
tra poli opposti
che innumerevoli
tra loro, indifferenti,
lottano.

Ci siamo noi,
quelli che un'identità
mai l’hanno avuta,
che se la devono creare
inestricabilmente
giorno per giorno.

Ci sentite parlare
e non capite
da dove veniamo.
Restiamo indefinibili
come fantasmi d'aquiloni
sospinti dai respiri
delle domande
che continuamente
inquisitoriamente
ci ostinate a fare.

5 Comments:

Blogger PiB said...

fantasmi d'aquiloni hai colto conq uesta immagine in maniera perfetta quello che spesso sento....sempre alla ricerca di un vento che prima o poi mi faccia ritrovare l'aquilone che ero per smettere di essere fantasma....ma come ben sai essere in balia del vento è faticoso...

6/08/2006 04:22:00 PM  
Blogger Valia said...

Quelli che non sono a casa
da nessuna parte

bella questa frase

6/09/2006 07:57:00 AM  
Blogger Dottor K said...

@PiB:
...il vento... sì.
A volte penso che se mi concentro abbastanza riuscirò ad essere talmente leggero da riuscire a cavalcarlo. Immaginare di essere qualcosa e diventarlo davvero...

@Valia:
come vedi, amica mia, in qualche modo si ritorna ancora all'idea del viaggio. Stavolta quello tortuoso di tutti i giorni, alla ricerca di un posto che sia davvero nostro.

6/09/2006 09:44:00 AM  
Blogger Henry said...

quelli che hanno l'ossimoro dentro...quante volte mi sento cosi´'; piu' che dentro sento di esserne permeato...una realta' che e' mentre gia' scompare

6/10/2006 11:41:00 PM  
Blogger Dottor K said...

Questo che ci accomuna Henry è probabilmente la medesima esigenza che ci rende inevitabile volerci esprimere. Una benedizione anche se spesso è difficile vederla così.
Grazie di essere passato e di aver lasciato un segno.

6/12/2006 11:21:00 AM  

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giugno 06, 2006

Riflusso

La marea si ritira
ed io con essa,
trascinato in fondo
a questo gorgo nero.
L’ultima luce
muore strozzata
ed i miei pensieri
si assopiscono
nel suo fragore.
Mi sfibro mi allungo.
Vivo dimensioni intersecate.
Questa spirale
in controtendenza
si avvita su stessa.
Oggi è dura.
Il ritorno è duro.
Frantumato come polvere

passo al setaccio
dei mille occhi
e dei mille desideri.
Perdo fiducia negli altri
che forse
sono io stesso.

6 Comments:

Blogger Valia said...

il brutto delle vacanze è sempre il tragico ritorno...

meglio non partire?

6/06/2006 01:14:00 PM  
Blogger Dottor K said...

Direi di no, anzi.
Le nostre esperienze hanno la forza a volte di cambiare le prospettive e le cose e noi stessi sembriamo diversi.
Bisognerebbe viaggiare di più.
E non solo col corpo.
Prepariamo i bagagli...

6/06/2006 02:40:00 PM  
Blogger sunrise said...

Molto belle le tue poesie ...


Ho trovato bellissima, nel tuo profilo, la descrizione dei tuoi interessi: "dipingere anime" ...


Un inchino,
Simo

6/06/2006 05:18:00 PM  
Blogger Dottor K said...

Grazie mille Simo di essere passata a lasciare un segno e per il link.
Ricambio molto volentieri.

6/07/2006 10:24:00 AM  
Blogger PiB said...

confesso anche io sono stato colpito da quel dipingere anime...curioso mi domando con quale pennello e quale colori per non parlare della tela

6/07/2006 07:12:00 PM  
Blogger Dottor K said...

In effetti Pib è una domanda intrigante la tua. A volte mi sembra anche di intravedere una risposta. Ho la fugace sensazione che siamo noi le tele e le nostre emozioni i colori che le dipingono.
Sono questi i momenti in cui i miei pensieri si trasformano in parole.
Ma sono solo attimi.
Grazie per la visita.

6/08/2006 12:07:00 PM  

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giugno 05, 2006

Il viaggio

Isola mia,
isola dei miei ricordi
e della mia infanzia,
isola ch’è terra solida
e intorno polvere e sole.
Cammino queste strade
e per queste strade mi perdo.
Osservo foto sbiadite
che l’occhio distorce nel pianto.
Confuso e accecato
ritrovo la strada di casa.

Isola lontana
e dimenticata,
isola che non c’è,
isola che sono io
e intorno acqua e sangue.
Sporco questo sentiero
e non ne rimango pulito.
Mi lavo e il mio corpo
si tinge di rosso.
Bagnato e ferito
mi scopro riflesso.

Isola disperata,
isola solo sognata
e lungamente desiderata
isola ch’è il mio cuore
e intorno lacrime e sudore.
Abbraccio questo dirupo,
mi ritrovo sospeso nel nulla.
Il silenzio ricopre la vetta,
la sola che posso salire.
E come in volo, dall’alto,
ritrovo un tesoro celato.

Mille isole in viaggio,
riflessi di molte più di stelle,
riuniamoci infine
e nell’attimo

saremo completi.

Soli non siamo.

4 Comments:

Blogger Valia said...

mi ha colpito molto l'ultima frase ;_;

6/05/2006 10:02:00 PM  
Blogger Dottor K said...

una sintesi finale, un ultimo pensiero alla fine di un percorso...

6/06/2006 11:04:00 AM  
Blogger pecora nera said...

io sono un'estimatrice delle isole... le isole hanno il loro fascino: sono allo stesso tempo familiari ed esotiche... nell'isola si parla la tua stessa lingua, vige la stessa legge, ma i ritmi, le abitudini, gli stili di vita sono differenti... L'isola piace perchè è familiare e aliena allo stesso tempo...
mi piacciono queste tue riflessioni, mi ci ritrovo...
gav

6/09/2006 09:30:00 AM  
Blogger Dottor K said...

Ed io, se tutto va bene, tra poco mi ritroverò a mia volta nella mia isola...
Mai come questa volta ne ho sentito tanto il bisogno.

6/09/2006 01:56:00 PM  

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