Fluttuazioni
Nella scala decimale
della felicità
mi assesto comodo
sul pianerottolo
del meno due.
Soavemente
infelice.
O, se preferite,
galleggio placido
in questo brodo tiepido,
liquido amniotico
di notti umide.
Sorrido isterico
e un po’ intontito.
Affogo lento
nel non pensiero.
Mi annullo candido
nella mia assenza.
Ma non sto male,
mi limito
a non stare.
4 Comments:
è così che ci si sente, vero? in equilibrio nella propria infelicità e in fondo non si sta male, perché è comunque uno dei tanti modi di vivere...
Direi proprio di sì.
Anche se, da inguaribile ottimista, mi ripeto sempre che questo è solo uno stato transitorio.
E in effetti ci sono così tante cose di una bellezza che è impossibile descrivere, come si fa a perdere la speranza?
ecco...la speranza...non arrendersi mai...MAI.
ti abbraccio
Grazie Henry.
Un abbraccio anche a te.
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