In lontananza
E poi ci siamo noi,
i senza terra.
Gli sradicati
che l'ossimoro
ce l'hanno dentro.
Quelli che non sono a casa
da nessuna parte.
Perennemente in bilico
tra poli opposti
che innumerevoli
tra loro, indifferenti,
lottano.
Ci siamo noi,
quelli che un'identità
mai l’hanno avuta,
che se la devono creare
inestricabilmente
giorno per giorno.
Ci sentite parlare
e non capite
da dove veniamo.
Restiamo indefinibili
come fantasmi d'aquiloni
sospinti dai respiri
delle domande
che continuamente
inquisitoriamente
ci ostinate a fare.
5 Comments:
fantasmi d'aquiloni hai colto conq uesta immagine in maniera perfetta quello che spesso sento....sempre alla ricerca di un vento che prima o poi mi faccia ritrovare l'aquilone che ero per smettere di essere fantasma....ma come ben sai essere in balia del vento è faticoso...
Quelli che non sono a casa
da nessuna parte
bella questa frase
@PiB:
...il vento... sì.
A volte penso che se mi concentro abbastanza riuscirò ad essere talmente leggero da riuscire a cavalcarlo. Immaginare di essere qualcosa e diventarlo davvero...
@Valia:
come vedi, amica mia, in qualche modo si ritorna ancora all'idea del viaggio. Stavolta quello tortuoso di tutti i giorni, alla ricerca di un posto che sia davvero nostro.
quelli che hanno l'ossimoro dentro...quante volte mi sento cosi´'; piu' che dentro sento di esserne permeato...una realta' che e' mentre gia' scompare
Questo che ci accomuna Henry è probabilmente la medesima esigenza che ci rende inevitabile volerci esprimere. Una benedizione anche se spesso è difficile vederla così.
Grazie di essere passato e di aver lasciato un segno.
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