Dottor K

i matti stanno proprio tutti fuori

giugno 05, 2006

Il viaggio

Isola mia,
isola dei miei ricordi
e della mia infanzia,
isola ch’è terra solida
e intorno polvere e sole.
Cammino queste strade
e per queste strade mi perdo.
Osservo foto sbiadite
che l’occhio distorce nel pianto.
Confuso e accecato
ritrovo la strada di casa.

Isola lontana
e dimenticata,
isola che non c’è,
isola che sono io
e intorno acqua e sangue.
Sporco questo sentiero
e non ne rimango pulito.
Mi lavo e il mio corpo
si tinge di rosso.
Bagnato e ferito
mi scopro riflesso.

Isola disperata,
isola solo sognata
e lungamente desiderata
isola ch’è il mio cuore
e intorno lacrime e sudore.
Abbraccio questo dirupo,
mi ritrovo sospeso nel nulla.
Il silenzio ricopre la vetta,
la sola che posso salire.
E come in volo, dall’alto,
ritrovo un tesoro celato.

Mille isole in viaggio,
riflessi di molte più di stelle,
riuniamoci infine
e nell’attimo

saremo completi.

Soli non siamo.

4 Comments:

Blogger Valia said...

mi ha colpito molto l'ultima frase ;_;

6/05/2006 10:02:00 PM  
Blogger Dottor K said...

una sintesi finale, un ultimo pensiero alla fine di un percorso...

6/06/2006 11:04:00 AM  
Blogger pecora nera said...

io sono un'estimatrice delle isole... le isole hanno il loro fascino: sono allo stesso tempo familiari ed esotiche... nell'isola si parla la tua stessa lingua, vige la stessa legge, ma i ritmi, le abitudini, gli stili di vita sono differenti... L'isola piace perchè è familiare e aliena allo stesso tempo...
mi piacciono queste tue riflessioni, mi ci ritrovo...
gav

6/09/2006 09:30:00 AM  
Blogger Dottor K said...

Ed io, se tutto va bene, tra poco mi ritroverò a mia volta nella mia isola...
Mai come questa volta ne ho sentito tanto il bisogno.

6/09/2006 01:56:00 PM  

Lascia una traccia

<< Home