Il viaggio
Isola mia,
isola dei miei ricordi
e della mia infanzia,
isola ch’è terra solida
e intorno polvere e sole.
Cammino queste strade
e per queste strade mi perdo.
Osservo foto sbiadite
che l’occhio distorce nel pianto.
Confuso e accecato
ritrovo la strada di casa.
Isola lontana
e dimenticata,
isola che non c’è,
isola che sono io
e intorno acqua e sangue.
Sporco questo sentiero
e non ne rimango pulito.
Mi lavo e il mio corpo
si tinge di rosso.
Bagnato e ferito
mi scopro riflesso.
Isola disperata,
isola solo sognata
e lungamente desiderata
isola ch’è il mio cuore
e intorno lacrime e sudore.
Abbraccio questo dirupo,
mi ritrovo sospeso nel nulla.
Il silenzio ricopre la vetta,
la sola che posso salire.
E come in volo, dall’alto,
ritrovo un tesoro celato.
Mille isole in viaggio,
riflessi di molte più di stelle,
riuniamoci infine
e nell’attimo
saremo completi.
Soli non siamo.
4 Comments:
mi ha colpito molto l'ultima frase ;_;
una sintesi finale, un ultimo pensiero alla fine di un percorso...
io sono un'estimatrice delle isole... le isole hanno il loro fascino: sono allo stesso tempo familiari ed esotiche... nell'isola si parla la tua stessa lingua, vige la stessa legge, ma i ritmi, le abitudini, gli stili di vita sono differenti... L'isola piace perchè è familiare e aliena allo stesso tempo...
mi piacciono queste tue riflessioni, mi ci ritrovo...
gav
Ed io, se tutto va bene, tra poco mi ritroverò a mia volta nella mia isola...
Mai come questa volta ne ho sentito tanto il bisogno.
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