Dottor K

i matti stanno proprio tutti fuori

giugno 12, 2006

Lucide apparenze

Io la vidi e al suo sorriso
scintillar mi parve il sole.
Non è mia, lo so.

Ammetto
questo piccolo furto.
Ma la melodia no,
non riuscirò a rubarla
ché di musica si tratta.
Danza multicolore
che ritmicamente
scandisce i battiti
del mio stesso cuore.


La luce del suo volto

illumina il mio cielo scuro.
Ed io, di riflesso,
mi specchio
in questo
armonico stridore.

Solo il suo sguardo
ne smorza il calore.
Mi fa capire
il suo tormento,
la sensazione
che non c’è niente
ch’io possa fare.

4 Comments:

Blogger Dottor K said...

Nota: i primi due versi sono di François-Joseph Méry e Camille Du Locle nella traduzione italiana di Achille De Lauzières.
Sono tratti da...

6/12/2006 11:09:00 AM  
Blogger pecora nera said...

sono io?
però che presunzione a volte noi donne...

6/13/2006 09:51:00 AM  
Blogger Dottor K said...

certo che sei tu gav!
però che adulatori questi uomini ;-)

6/13/2006 12:27:00 PM  
Blogger Dottor K said...

O forse Chiara sono le donne ad essere la musica stessa, musica silenziosa e senza note che senti risuonare dentro di te.
Poeti e musicisti sono solo quelli che la trasformano in suoni affinchè altri possano condividere questa gioia.
Interessante questo tuo accostamento, le mie modeste parole e quel pianoforte struggente ed evocativo.
Mi sento decisamente lusingato.
Grazie di cuore.

6/16/2006 09:34:00 AM  

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