notte alta, noi due e la luna piena io che piangevo mentre tu ridevi un dio era il tuo scherno; i miei lamenti attimi e colombe incatenate notte bassa, noi due cristallo e pena, piangevi tu in profonde lontananze. la mia angoscia era un gruppo di agonie sopra il tuo cuore debole di sabbia. l' alba ci ricongiunse sopra il letto, le bocche su quel gelido fluire di un sangue che dilaga senza fine. penetrò il sole la veranda chiusa e il corallo della vita aprì i suoi rami sopra il mio cuore avvolto nel sudario.
mi accompagnano le tue mani bellissime e tenere in questo percorso lastricato di lacrime e poesie,morsi paura e sussurri. vestita di nero.abbagliante di neve.tutto devo completarlo piegata bocconi,poi di corsa a perdifiato. ballare scalza senza cadere mai ed inseguirti col cuscino in mano senza arrivare mai. urlare ridere ed imparare tutte le poesie del mondo.
"se possiamo farci un' idea del nostro tempo,quel solo punto si può chiamare presente che non si può suddividere in particelle,per quanto piccolissime.ma anche quel punto trasvola così rapidamente dal futuro al passato da non avere estensione alcuna di durata. risulta che futuro e passato non esistono. i tre tempi sono piuttosto il presente del passato,il presente del presente, il presente del futuro. il presente del passato è la memoria,il presente del presente è l' intuizione diretta,il presente del futuro è l' attesa".
avrei chiamato la poesia corrente alternata. lucebuio. ma è tutto scritto, e tutto nelle nostre mani incertecoraggiose.dipanare la matassa del destino, svolgerla senza intoppi con calma e coraggio e curiosità e paura, prima che la nostra parca decida il limite.
basta salire sulla cattedra, come in quel film, e cambiare punto di osservazione. o chiudersi gli occhi e vedere senza guardare.
a bari guardavo il mare di sera. gelido, oscuro e bianco di schiuma.mangiavo in un locale sul porto e lo guardavo arrivare fin sotto la finestra,appena sotto il mio tavolo apparecchiato. per un secondo, ho avuto l' idea folle di aprire la finestra e lasciarlo entrare e bagnare tutto. poi ho guardato il mio collega seduto di fronte, ho preso le posate e sorridendogli ho ripreso ad ascoltarlo.
Criptica. Fatico ancora a trovare la tua "poetica", in certe occasioni... la forma si fa apprezzare(e quando mai :) ma voglio dirti che non sempre ciò che nasce è destinato ad inquinare. E intanto che rifletto, ti mando gli auguri di buon Natale :) Ady
5 Comments:
notte dell' amore insonne
notte alta, noi due e la luna piena
io che piangevo mentre tu ridevi
un dio era il tuo scherno;
i miei lamenti attimi e colombe incatenate
notte bassa, noi due
cristallo e pena,
piangevi tu in profonde lontananze.
la mia angoscia era un gruppo di agonie
sopra il tuo cuore debole di sabbia.
l' alba ci ricongiunse sopra il letto, le bocche su quel gelido fluire
di un sangue che dilaga senza fine.
penetrò il sole la veranda chiusa
e il corallo della vita aprì i suoi rami
sopra il mio cuore avvolto nel sudario.
mi accompagnano le tue mani bellissime e tenere in questo percorso lastricato di lacrime e poesie,morsi paura e sussurri.
vestita di nero.abbagliante di neve.tutto devo completarlo piegata bocconi,poi di corsa a perdifiato.
ballare scalza senza cadere mai ed inseguirti col cuscino in mano senza arrivare mai. urlare ridere ed imparare tutte le poesie del mondo.
"se possiamo farci un' idea del nostro tempo,quel solo punto si può chiamare presente che non si può suddividere in particelle,per quanto piccolissime.ma anche quel punto trasvola così rapidamente dal futuro al passato da non avere estensione alcuna di durata. risulta che futuro e passato non esistono. i tre tempi sono piuttosto il presente del passato,il presente del presente, il presente del futuro. il presente del passato è la memoria,il presente del presente è l' intuizione diretta,il presente del futuro è l' attesa".
avrei chiamato la poesia corrente alternata. lucebuio. ma è tutto scritto, e tutto nelle nostre mani incertecoraggiose.dipanare la matassa del destino, svolgerla senza intoppi con calma e coraggio e curiosità e paura, prima che la nostra parca decida il limite.
basta salire sulla cattedra, come in quel film, e cambiare punto di osservazione. o chiudersi gli occhi e vedere senza guardare.
a bari guardavo il mare di sera. gelido, oscuro e bianco di schiuma.mangiavo in un locale sul porto e lo guardavo arrivare fin sotto la finestra,appena sotto il mio tavolo apparecchiato. per un secondo, ho avuto l' idea folle di aprire la finestra e lasciarlo entrare e bagnare tutto.
poi ho guardato il mio collega seduto di fronte, ho preso le posate e sorridendogli ho ripreso ad ascoltarlo.
non sono fuggita da nessuna parte ^^'
solo non giro più molto per la rete
buone feste ^_^
Buone Feste Dottore, nel tuo cercare...
Criptica. Fatico ancora a trovare la tua "poetica", in certe occasioni... la forma si fa apprezzare(e quando mai :) ma voglio dirti che non sempre ciò che nasce è destinato ad inquinare.
E intanto che rifletto, ti mando gli auguri di buon Natale :)
Ady
@Angela:
guardandomi indietro ho visto il nostro futuro...
@Valia:
difficile spiegare certe emozioni, ma non dimentico quei giorni...
@Lara:
ho comunque trovato tanto anche adesso...
@Ady:
a volte faccio fatico anche io a capire, ma un senso c'è eccome.
Sto preparando qualcosa che vorrei tu avessi. Ci troverai molte spiegazioni.
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