Dottor K

i matti stanno proprio tutti fuori

novembre 27, 2007

Conto alla rovescia

C’è rimasta solo
qualche briciola
che non sia passata,
che non sia sepolta,
irrimediabilmente
consumata.
E della miseria
ci facciamo vanto
ma è solo polvere
che s’accumula,
in assenza di vento.
Ognuno vi coltiva i propri
quelli che riconosce
come fiori,
intimamente ultimi
frammenti di memoria.
Ma non c’è luce
che non riescano
a nascondere
e per far sbocciare
le emozioni
non rimane che dimenticare.

Se così dev’essere
non possiamo
che aspettare.

10 Comments:

Anonymous Anonimo said...

potessero le mie mani sfogliare

pronunzio il tuo nome
nelle notti scure
quando sorgono gli astri
per bere dalla luna
e dormono le frasche
delle macchie occulte.

e mi sento vuoto
di musica e passione.
orologio pazzo che suona
antiche ore morte.
pronunzio il tuo nome
in questa notte scura
e il tuo nome risuona
più lontano che mai.

più lontano di tutte le stelle
più dolente di dolce pioggia.
ti amerà come allora qualche volta?
che colpa ha mai questo mio cuore?
se la nebbia svanisce
quale nuova passione mi attende?
sarà tranquilla e pura?

potessero le mie mani
sfogliare la luna

11/29/2007 04:06:00 PM  
Blogger Dottor K said...

Garcia Lorca se non ricordo male.
Ogni commento è superfluo...

11/29/2007 04:28:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

già è lui. fu fucilato alla tua età dai falangisti di franco perchè era repubblicano.
mi è sempre piaciuto lo sai.
forse ritrovo in lui la mia stessa anima mediterranea violenta struggente e dolce.
neruda scrisse un' ode a garcia lorca che è bellabellabella:

se potessi piangere di paura in una casa solitaria
se potessi cavarmi gli occhi e divorarli
lo farei per la tua voce di arancio in lutto
e per la tua poesia che esce come un grido.

in questa poesia la luna è lontana come un astro, luminosa come un desiderio, nelle nostre mani come una promessa vicina.
come diceva ieri benigni, la divina commedia è il libro del desiderio.
la poesia tutta è desiderio.
me lo sarei abbracciato con tutto il televisore.

11/30/2007 10:04:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

e l' unica, l' unica cosa di te che ho imparato dal blog e che già non sapessi è stato proprio il tuo desiderio.
potevo vederti intento al tuo portatile professionale e preciso come sei a limare il verso più vicino al tuo cuore.
a cercarlo, scriverlo aggiustarlo.
ti conosco sei precisino rompiballe.
a volte vedevo questa immagine e non le poesie che scrivesti.
questo mi appariva dallo schermo.

alla mia mente stravolta dal presente e dal futuro, intrippata dai libri ed incattivita dal percorso.
quanto ti ho amato,e quanto meglio potevo fare. e quanto ancora devo imparare ad amarti meglio.

11/30/2007 07:50:00 PM  
Blogger Adynaton86 said...

Dimenticare. Sì, sarebbe bello, sarebbe facile. Ma l'emozione si tinge d'indelebile soltanto quando cerchiamo di estirparcela dall'anima. Come fare? Ci vorrebbe una cura, un rimedio, una pozione. Si dovrebbe tornare ad essere puri e bianchi e immacolati, come un foglio incontaminato, fresco di cartiera, per imprimere nuove linee, nuove immagini, nuovi suoni e colori.
Bisognerebbe.
"Infinita letizia della mente candida".
E' solo utopia, o davvero basterà aspettare?
E' bello tornare a leggerti. Trovo sempre nuovi stimoli.
Un abbraccio,
Ady

12/02/2007 09:05:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

Riprendo altre parole....
Potessero le nostre mani sfogliare la luna e nel suo chiarore leggere parole soffici alla brezza del sentimento.
Potessi leggere il futuro in pagine brillanti di luna e cogliere ogni ombra e gioire del singolo raggio, lasciando indietro le pagine scure di ricordi.
Ma leggere il futuro non sarebbe lo stesso di viverlo senza conoscere, tra timore e speranza, tenerezza e aspettativa.
Sarebbe come dimenticare l'indimenticabile o ricordare l'assenza di ricordi.

Sarà tranquilla e pura? Chissà...
Di certo avrà luci ed ombra. Di certo sulla punta delle dita profumerà di emozioni.

Ti abbraccio forte.

12/04/2007 09:05:00 PM  
Blogger lapilli said...

aspetto anch'io...altre tue bellissime liriche.

12/06/2007 03:48:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

"l' ultimo suono non è il termine della musica.se la prima nota è collegata al silenzio che la precede, allora l' ultima deve essere collegata al silenzio che la segue..è lo specchio della vita la musica, entrambe cominciano dal nulla e finiscono nel nulla"

vale pure per la poesia, che dici?

specialmente per le declamazioni solitarie ed un pò schizofreniche davanti ad uno schermo. stiamo diventando pazzi che parlano alla luna in una eterna domenica pomeriggio di vacanza dalle cose ed immaginaria catarsi.
ha una tristezza infinita ed accidiosa.
preferisco averti sdraiato accanto a me sul pavimento.
ti ascolto meglio dal tuo respiro.
ma si sa, a me mi abbandona spesso anche il mio ultimo neurone e la capa mi funziona con parecchi sbalzi.
ho rinunciato ad essere una sola cosa.
ho trovato le tante che sono.
angelo puttana ed eretica strega.
madre compagna stronza solitaria.
arrivata, in fieri.
silenziosa loquace, perduta e candida. binario morto e treno in ritardo.
a proposito, ne ho molti importanti da prendere.
vita enim vigilia come diceva il grande traiano.

12/09/2007 12:22:00 PM  
Blogger Dottor K said...

Sempre difficile riprendere il filo dei pensieri ma eccomi qui...

@Ady:
...perchè è una matassa che srotoliamo insieme, credimi...

@Lara:
...e il nastro arriva fino alle tue mani e acquista nuovi colori...

@Chiara:
...nella speranza di riuscire a ripagare questa attesa...

@Angela:
...e di riuscire a ricomporre almeno qualcuno dei frammenti che ci compongono.

Nel frattempo grazie a tutti voi.

12/14/2007 03:26:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

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7/28/2009 10:00:00 PM  

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novembre 13, 2007

L’ultimo giorno

Parto.
Cerco la cura
per un’anima
che non ho,
che ho perduto,
che non m’appartiene
più.

Oppure l’hai rubata
e poi smarrita
o non sapendo d’averla
l’ho nascosta io
in una notte come questa
di catene e scariche bluastre.


Parto.
Ma la cura
sarebbe ritrovare
anche piccola una parte
di questa strada
senza nome
che percorre i miei pensieri
e tu ad essi aggrovigliata
inestricabile mistero.

Ladra inesorabile
e distratta
ed io ti chiamo vita
in fondo all’ultima follia
deglutita con ribrezzo
per questi carcerieri
che profumano puliti
di violenza.


Parto.
E non so se torno.


Ma almeno ci ho provato

9 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Vorrei poterti donare un pò di serenità oppure tenere alta la lanterna per mostrare ai tuoi occhi la via del ritorno. Sei uno dei miei primi contatti, uno dei pochi tra questi con cui ho avuto un contatto forte, duraturo. Non ci siamo mai visti ed è assurdo dirlo ma ti sento vicino come un amico. Per questo mi mancherai, se il tuo viaggio ti porterà lontano da qui perchè so con certezza che ad un blog chiuso spesso segue il distacco dai blogger che si seguivano. E non è come una partenza è come una scomparsa. Ma è giusto così, che nell'ondulato cammino della vita ci sia chi parte e chi resta ed entrambi devono accettare il diverso cammino dell'altro. A parte tante chiacchiere spero di aver capito male, di ritrovarti tra qualche tempo con un altro post, di leggerti al ritorno. In tutti i casi ti dico grazie, ti abbraccio e ti auguro di cuore buon respiro alla luce del sole. Grazie davvero.

11/13/2007 04:54:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

io invece ti chiamo casa. angela.

11/13/2007 08:40:00 PM  
Blogger wroszka said...

Lacrime di cristallo
pure e acuminate
frantumano in schegge le vecchie illusoni

Lacrime di cera
roventi e vischiose
solidificano in stille nuove emozioni

Lacrime umane
disperate e accanite
evaporano in nebbia mortali dolori

Lacrime d'amore:
pure,roventi,disperate.

11/14/2007 01:37:00 AM  
Blogger Dottor K said...

@Lara:
ci sono, so che bastano queste poche parole.

@Angela:
già...

@wroszka:
bentornata, e grazie per le tue parole. Le lacrime, quando ben spese, servono e anche tanto.

11/14/2007 10:46:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

Si, mi bastano... :)!In bocca al lupo...

11/15/2007 08:09:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

ma come fai a dubitare di te stesso? non puoi dubitare di te stesso e quindi della tua anima. non può essere."la tua virtù è la mia sicurezza. e allora non è notte se ti guardo in volto, e perciò non mi pare di andare nel buio, e nel bosco non manco compagnia, perchè tu per me sei l' intero mondo".
ciò che è, per sua stessa natura non si cancella. è che molte volte le cose più importanti le mettiamo in soffitta assieme alle robe vecchie e scassate. e bisogna andarle a recuperare e soffiarci la polvere da sopra. e riabituarci a trovarne il suono e il meccanismo delicato.come può non avere l'anima o averla perduta chi mi ha fatto questo grande regalo? chi ha sopportato tre anni una tipaccia come me che gliene ha fatte di tutti i colori?
e se anche tu dubitassi di te, non dubiterei io. di te, della tua anima, della tua capa tosta. delle catene che ti sei da solo avvolto ai polsi e che come vedi cadono al solo scuotersi.
hai perso il filo unico che percorreva ogni giornata, attraversandola, legandola a te stesso ed al futuro. lo persi pure io tempo fa.
hai ricominciato dalla rabbia ,dallo smarrimento. io ho ricominciato dalla tua voce buffa. ho ritrovato tutto uguale. più temprato, come il piacere di ritrovarsi dopo ogni giornata passata sempre distanti.dopo ogni litigata futile accesa, cercata e inseguita come ogni tempo desiderato.lo sai che ti adoro. le parole non servono. davvero.
te le ricordi le prime che ti scrissi? io dico di si. angela.

11/18/2007 06:48:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

ora dottore, ti racconto una cosa verissima e tu abbi la compiacenza di ascoltarmi zitto zitto e composto. e ti ricordo che se parli e ti distrai ti meno con la bacchetta.
io sono la tua signora e padrona. non avrai altra dea all' infuori di me.
stavo tornando a casa da sola, come al solito. sai, torno sempre col mio cestino e il mio cappuccio rosso dal bosco in prima serata. da bravo cartone animato.
sai chi mi trovo sotto casa?
il principe azzurro.
proprio lui, fidati. bello biondo e in ginocchio da me. mi supplica e mi dice"ti prego cappuccetto, muoio senza di te, sposami."
io gli rispondo "messere, potrei pure, in un' altra era geologica, se non dovessi prima scrivere il romanzo del secolo o inventare la macchina del tempo. e poi, è tardi, devo dare da mangiare al gatto".
si sa, oggi gli animali contano qlc a questo mondo perdindirindina.
salgo sopra, un pò accigliata della mia infausta rettitudine.
"accidenti, potevo farci almeno una partitella a dama col buon principe". i maschi volenterosi scarseggiano al giorno d'oggi. ma i pochi in giro me li becco tutti io.
ma è tardi ormai, devo prepararmi alla mia movida notturna. specchio che mi dici?"troppo gnocca, signora, troppo figa, troppo irresistibile. mai vista una femmina come te".
lascio cadere la mia rossa giarrettiera di pizzo. si sa, agli uomini piace.
poi inizio a sentire caldo, ad agitarmi, a sentire scricchiolare uno specchio.
e mi sveglio tutta sudata.


ora, quante notti mi lascerai ancora sola a sognare, mio diletto, prima di essere onorata del tuo sguardo?
have merci on me. si dice accussì,mio implacabile sogno?

11/22/2007 05:34:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

potrei ritrovare i miei occhi scuri e cupi nei tuoi chiari e trasparenti.e i miei capelli neri ed avvolti in ricci scomposti nei tuoi sottili ed ordinati.
la mia voce musicale e trascinata nella tua scandita e cristallina.
la tua voce mi appartiene, potrei chiuderti la bocca con la mia manina minuta. dovresti torcermela e morderla.
sarei capace di prenderti a schiaffi lo sai, di cantarti sotto il naso, di urlarti ingiurie irripetibili, di metterti il naso nei capelli e raccontarti tutte le storie che conosco.

di ancorarti all' isoladelgiornotrascorso, di girare mille volte la clessidra del tempo.
rideresti sempre, e mi ricondurresti per mano alla ragione.
ho letto libri e libri.
ed imparato nulla.
la modestia, temperanza il governo di sè.
devi mettermi in una gabbietta ed insegnarmi le good manners, insegnarmi convenienti inchini.
trovo il mio sangue normanno, violento schiumante ed iroso, nel tuo. nordico ed implacabile.
villana pugliese, britanno ghiacciolo.

eterne invecchiate penelopi che tessono lunghe lenzuola funebri per uomini che hanno perso e non si prenderanno mai. anche se dormono loro accanto.
penelopi che si bagnano di notte nel mare che ha rubato loro un marito adorato. sirene lascive. tremende circi. calipso gelose. giganti che non vedono i loro piedi.animali consacrati a sè stessi.vasi di pandora sigillati.


tutto ci insegna il percorso.
imbianchiamo il sepolcro.
cantiamo nel coro.
stoniamo nel coro.
lucidiamo il nostro specchio.
frantumiamolo con una sassata.
insegnamo canzoncine alle legioni.
scriviamo i nostri nomi sulle cortecce come in ariosto.
cerchiamo libertà, che è sì cara come sa chi per lei vita rifiuta. gettiamo gondole in miniatura nel mare vasto e limaccioso.
diamo a cesare quello che è suo.
applaudiamo ai panem et circenses come plebaglia perduta, come imperatori annoiati.

conosco il tuo sangue.
implacabile, orgoglioso.
il sangue di pirati navigatori e commercianti, che ride dei compiacimenti dei gattopardi in declino. su una nave da guerra la puzza dell' incenso è insopportabile.
nelson disse una volta che la parola di un ammiraglio inglese valeva quanto quella di un re.

dove abito io, un imperatore cattolico e scomunicato teneva un harem di donne arabe. consultava le stelle, leggeva i testi sacri dgli ebrei. poi si armava ed andava in terrasanta.
morì qui vicino. qui morì la moglie dl suo figlio adorato.
un altro, prigioniero a bologna per la vita,sognava la capitanata notte e giorno

vanne in puglia piana,
la meglia capitana,
là dove è mio core notte e dia.

si vede tutto da queste mura fatiscenti. gli infedeli che ci abitavano, i cattolici che li massacrarono tutti. le fedeli legioni romane.i patrioti della repubblica partenopea.mercenari corrotti e filosofi.spagnoli, francesi, tedeschi, piemontesi. tutti calpestarono questa terra.


800 km fra di noi e tutto il mondo.
questo viaggio chiamavamo amore.
amerei milano, che detesto, perchè ci sei tu.anzi te, diresti tu.
tu odieresti la mia terra, la detesterebbe la tua precisa capa padana.
il tuo senso esatto di come devono andare le cose.
io parlo troppo, e tu parli più esattamente di me.
devo imparare ancora tutto e fare pellegrinaggi bocconi di umiltà.
imbianchiamo il sepolcro,
vestiamo vesti preziose
saliamo la lettiga
puliamoci la bocca con bevande costose, rotoliamoci nella menzogna.
odio i ritardatari, lo sai.
odio la gente che non ha il senso dl tempo.
orologi e corde musicali.
letti lunghi ed alti come imbarcazioni. coniugi annoiati ed amanti impudenti sospesi sulla felicità.
carillon che suonano e suonano sempre la stessa canzone graziosa.
bambine cattive come me.
mettimi dietro una lavagna, mandami a letto senza cena.
non serve avvolgersi nelle parole.
non serve neanche troppo scrivere poesie.
non sarei capace, lo sai.
se devo conquistare un uomo mi metto un bel reggicalze.
so fare meglio la femmina maleducata della querula donna sapiens sapiens. devi insegnarmi tu, che ne sai più di me.

la vita non è che un' ombra che cammina,un povero attore che si pavoneggia e si agita la sua ora sulla scena e del quale poi non si ode più nulla:è una storia raccontata da un idiota, piena di rumore e furore, che non significa nulla.

troppo breve e troppo bella per passarla a raccontare minchiate. e per cercare nella scatoletta luminosa quello che non abbiamo fuori.dormire,dormire e forse sognare.
ma che tu sia bianco o nero, o divino cesare,a me non frega nulla.

questo pensavo mentre venivo qua stamattina col mio grosso pesante librone stretto al petto.

11/23/2007 10:11:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

senti ora cosa ho trovato nel libro che ho portato dietro in viaggio. leggo sempre, così non sommergo il mio sconosciuto vicino delle mie chiacchiere very terrone.
il libro è una vecchia edizione dei fiori del male, molto maltrattata da una me liceale ed incazzata col mondo. da bravo genio incompreso.

dice il nostro:
la francia è come quella meretrice che entra in ghingheri al louvre e si copre gli occhi davanti alle statue di nudo.

ridacchiavo da sola. il nostro incazzato fumatore di oppio e bevitore di assenzio i suoi stravizi se li meritava.

pensavo che ad oggi sono in ghingheri, sebbene non abbia mai esercitato il meretricio.ci vuole pure un certo fisico cazzarola. non si sa mai nella vita però.
se mi coprissi gli occhi cadrei ad ogni passo.
del louvre vorrei vedere la nike di samotracia, la vittoria alata.
e leonardo ovviamente. il genio universale, come disse freud. sai cosa scrisse lui su alcuni dei suoi appunti?

se sarai solo, sarai tutto tuo.

11/23/2007 01:53:00 PM  

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novembre 08, 2007

Vicolo cieco

Fare.
Come alternativa
al riflettere.
Antidoto
all'assenza
di sè.

Azione.
Come fuga
dall’apatia,
tra contorni sfocati
non ci si riconosce
più.

32 Comments:

Anonymous Anonimo said...

chi vorrebbe caricarsi di grossi fardelli imprecando e sudando sotto il peso di tutta una gravosa vita, se non fosse il timore di qualche cosa, dopo la morte-la terra inesplorata donde mai non tornò alcun viaggiatore- confonde la volontà, e ci fa piuttosto sopportare i mali che abbiamo, che non volare verso altri che non conosciamo?
così la coscienza ci fa tutti vigliacchi, così la tinta naturale della determinazione si scolora al cospetto del pallido pensiero.
e così imprese di grande importanza e rilievo per questo riguardo deviano il loro corso e perdono il nome di azione.

traduzione pedestre col mio inglese ormai da totò e peppino nonchè di pronuncia pugliese. angela.

11/08/2007 01:44:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

a proposito, quale sarebbe la differenza fra agire e fare. fra conquistare ed occupare?

11/08/2007 01:57:00 PM  
Blogger Dottor K said...

La citazione in effetti (mi) calza a pennello.
Agire e fare sono concetti molto simili e, per come la vedo, la differenza riguarda la consapevolezza che ci sta dietro.
Fare può essere qualcosa di meccanico che non implica necessariamente un pensiero.
Agire è una questione di volontà, qualcosa di molto più dinamico.
Ma ripeto queste sono considerazioni del tutto personali.

11/08/2007 02:30:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

Azione e cura contro l'assenza di sè...Azione nel movimento, nel sudore della fronte, nei colori...Cura nei particolari, nell'odore del pane appena fatto, nel rumore del mare sulla battigia, nella rugiada sul viso nel primo mattino.
Riappropriati di te attraverso i particolari che non possono che farti sentire che sei VIVO. Non perderti nella superficie... Tornerai più forte... Anche per noi.

11/08/2007 06:23:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

dopo aver vinto la gara delle citazioni altrove,mio caro dottore mi sa che sei l' unico disposto a tenermi. meno male non hai l' illusione di tenerti l' orticello piccolo borghese dove tutti scondinzolano. e neppure hai bisogno dello specchio da biancaneve che ti dice quanto sei bello. del resto, mi sono divertita a vedere che pure i nobili di sangue perdono l' aplomb e diventano stizziti come pescivendoli. ti prego, insegnamela tu l' educazione, che io sono abituata alla feccia. del resto, qua la sediolina da prima della classe non è già occupata, sbaglio? angela.

11/09/2007 08:28:00 AM  
Blogger Dottor K said...

@Lara:
mettersi in gioco vuol dire anche osservarsi da punti di vista diversi e a volte può essere un'esperienza che disorienta.
Ma è qualcosa a cui non rinuncerei mai.

@Angela:
non mi sono mai posto la questione di come gestire spazi e luoghi o di come relazionarmi con chi ha qualcosa da dirmi.
Mi limito a condividere quel poco che posso attraverso le mie parole.
So che quello che scrivo lo senti molto vicino e questo mi incoraggia a continuare su questa strada.
Come ho sempre fatto d'altronde.

11/09/2007 10:56:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

ma non vi sembra di esagerare?

11/09/2007 11:45:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

no enrico, non esagero. sono franca. io sono una persona che si espone e si mostra per quello che è. alle mischie vere ci sono abituata,e ti garantisco che sono più dure. del resto, siamo tutti grandicelli e senza ciuccio spero. sai qual è il problema? che relazionarsi agli altri vuol dire necessariamente mettersi in discussione. può accadere di essere battuti e di sentirsi dire cose spiacevoli, di non tollerare alcune cose. bisogna essere molto sicuri di sè per confrontarsi davvero senza sentirsi sminuiti o giudicati. come si vede, io mi conosco nel bene e nel male, e sono sicura di me.con martin litigo da sempre in modo furibondo, ma ha l' intelligenza di non sentirsi minacciato da me.visto che parliamo tanto di filosofia, applichiamola. a me mi mangiano viva se dormo in piedi. e le persone che mi dicono le cose in faccia le ringrazio sempre. quindi ringrazio anche te. angela.

11/09/2007 11:59:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

mah...sara' che io non sono abituato alle mischie vere pero' francamente mi sebra che i toni usati in questa situazione siano stati un po' eccessivi, al limite della buona educazione mi verrebbe da dire ma forse e' al limite solo dell'educazione che ho ricevuto e non in senso generale.
poi parli di "sentirsi battuti" o "vincere gare" come se si parlasse davvero di guerre e anche questo mi lascia interdetto.
essere sicuri di se non dovrebbe voler dire offendere ma forse anche qui mi sbaglio, del resto che ne posso sapere io che da buon nobile (decaduto) ho bisogno di specchi che mi dicano quanto sono bello?

11/09/2007 12:17:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

che devo dirti enrico, io nobile non sono per niente. anche se abito in una casa baronale. sono una persona estremamente educata però, e non colpisco mai per prima. credo che la questione si riduca ad aver sovvertito un pò di gerarchie ed aver detto francamente troppe cose. sono abituata all' autocritica feroce, e ti garantisco che serve nella vita. quanto a me , se uno mi dice sempre che ho ragione infallibilmente, è per certo uno che mi tratta da scema.non sono abituata ad allinearmi, nè a star zitta per opportunità. potevo dare ragione a tutti e non rompere le scatole e saremmo andati sempre d' accordo. per il resto, mi riconosci che ho sempre dato un contributo importante fino a quando ho potuto e saputo.non voglio aver ragione per forza, ma credo di essere nella ragione.

11/09/2007 12:39:00 PM  
Blogger Dottor K said...

@Henry:
a cosa ti riferisci quando parli di esagerazione?
Te lo chiedo nella maniera più pacata possibile in quanto parli di offese e di maleducazione e non capisco davvero a cosa ti riferisci.

11/09/2007 01:16:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

martin mi aveva spesso avvertita del fatto che il vostro spazio non fosse davvero libero e liberale come credevo. e mi rimproverava spesso di essere troppo fiduciosa e di guardare all' apparenza. devo ammettere che aveva ragione. io invece passavo il tempo ad accusarlo di essere troppo orso e scontroso, troppo prevenuto.

11/09/2007 01:17:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

Io solo non capisco che c'entra questa discussione con il messaggio di Martin...Cosa c'entrano rabbia e toni rabbiosi...o arzigogolati scambi di battute simili a duello...Forse sono io che non capisco...non credo sia questione di limitato liberalismo, solo non trovo in questo "dialogo" quello che credo sia l'essenza del dialogo con Martin.
Quindi chiedo a te, Dottore...Mi sono persa qualcosa? Ti abbraccio forte.

11/09/2007 02:45:00 PM  
Blogger Dottor K said...

In effetti Lara vorrei capire anch'io cosa mi viene rimproverato.
A volte i discorsi si incrociano in matasse incomprensibili e tutto diventa vero e pure il suo contrario.
Ogni contributo che possa fare chiarezza è il benvenuto.
Nell'attesa, posso solo ribadirlo, continuerò a mantenere la condotta che ho sempre tenuto e a mantenere vivo questo dialogo con chi ne avrà voglia, in maniera serena e tranquilla.

11/09/2007 03:52:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

mannaggia a te dottore, dovevi dirmelo prima che avevi scritto il blog. dovevi lasciarmelo trovare prima. e istruirmi per bene sulle regole del gioco virtuale. molte cose sarebbero diverse ora se ti avessi trovato prima.

11/10/2007 08:42:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

cosa ne pensi, mi hanno scritto pure una poesia. inizierò a montarmi la testa se mi scrivono poesie gli uomini. decisamente la spina dorsale è attributo meno frequente della vanagloria. e io di monumenti di vanagloria che non ne sopportano altri più alti di loro ne conosco tanti. tutto per un pò di latino pensa te.. sai che c'è scritto nella repubblica di platone?"chi controllerà i controllori?" la citano tutti e non la legge nessuno. ad ogni modo, io la classe l' ho sempre ammirata al sommo grado. ma tu mi conosci.

11/10/2007 11:38:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

mancherà più a me il tuo blog, credimi. te lo dico da amica, compagna di banco, confidente, nemica sconosciuta, sorella quasi.tu per me sei tutto e il contrario, di tutto di più come la rai...ma è ora di chiudere credimi. scrivi per te stesso. azzera tutto, ricomincia tutto. mi mancherà il filo rosso di tante mie giornate in biblioteca, a studio. di ozio, allegre, ingombre.stanche energiche, sfiduciate. prima e dopo tante battaglie. mi mancherà questo punto di inizio e di approdo. come traslocare e cambiare casa.o vederla bruciare. perdere tutto. non aver paura di cambiare. io ci sono sempre, la mia consolazione non sono le tue parole e il campo di battaglia ci aspetta fuori. là si perde e si vince davvero. ti bacio le mani,in fondo sono terrona. angela.

11/10/2007 03:38:00 PM  
Blogger CICCILLO said...

mah angela, io non credo che sia questione di latino, né di vanagloria né di poesia o di primi della classe.
a parte che io non c'avevo capito nulla finché la cosa non ha degenerato, comunque mi sento di dire che la questione è più quella delle regole del gioco.
te lo dico perché io stesso mi sono trovato spesso, in passato, dalla tua parte.
la rete e la blogosfera sono mondi strani, io stesso ne ho criticato spesso il conformismo, l'auto-referenzialità, il narcisismo di fondo che muove molti che vi scorrazzano dentro in vario modo.
però lasciati dire che tu, come me e come tutti, non sei diversa dagli altri.
semplicemente ti ci sei buttata a tuo modo, con passionalità ma anche ingenuità, e ti sei creata un tuo spazio, un tuo ruolo.
ma non esagerare la portata di certe cose, alla fine siamo tutti estranei che si comunicano cose profonde in modo spregiudicato ma anche un esercito di specchi monologanti.
poi tutto finisce sai, ognuno torna alla sua vita e di tutto questo può rimanere nulla o qualcosa.
grandi amori e grandi amicizie si infrangono in due secondi sullo schermo luminoso.
lotte di classe, perversioni, vaffanculo-day, poesie, simposi, citazioni, cene sociali, tutto si può fare ma tutto può frantumarsi in un attimo perché gli estranei non hanno codici comuni.
per quelli ci vogliono durata, profondità ed estensione.
guardati intorno mentre leggi queste parole, davanti al tuo schermo.
vedi una di queste tre cose?

11/11/2007 12:11:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

franci tu a me sei molto molto simpatico.e credo di esserti piuttosto simpatica pure io. fuori e dal vivo sono molto peggio di così e pure assai meglio. credimi, dal vivo ti sarei piaciuta assai. ancora di più. mi rendo conto di essere sicura di me fino a rasentare la presunzione. ma se uno mi dà torto, io non me la prendo, nè mi sento sminuita, nè mi sento giudicata. se poi apro uno spazio dove si parla di filosofia e si pretende di fare discussione, non devo prendermela. è la regola. questione di civiltà, e di cervello in fondo. di non essere piccolo borghesi che si portano le loro insicurezze fuori e ovunque.se uno utilizza un codice ed un modo diverso dal mio io cerco di capirlo e non mi irrigidisco. ti parlo molto sinceramente altrimenti è inutile parlare. non sono diversa agli altri .assolutamente no, ma se mi metto in un post dove si parla di passato parlando con aforismi la mia testolina mi dice che si gioca alla citazione più pertinente. che il gioco è un gioco e lo si capovolge. quanto alla mia ingenuità, posso dire solo che di me emerge il carattere,la testardaggine forse, ma il resto era calcolato.e bene. non posso credere con un minimo di coerenza intellettuale e di senso della realtà ad una persona che scrive post su gente che le cade ai piedi di continuo. donne , uomini, registi. e ce lo racconta come se dovessimo crederle senza esercitare la critica. ho fatto quindi pure io la parte della donna fatale, raccontato balle(mica credevi raccontassi cose vere?). e infatti sono saltati i nervi a tutti e a chi di dovere per prima.e mi sono beccata battutacce davvero vigliacche sui filosofi al rogo e le palline da ping pong. e a me la gente vigliacca non mi piace. perchè la prima della classe rompe l' anima a tutti e non solo a me. io ho tutti i difetti del mondo, e ci vorrebbe tutto un blog per scriverli e commentarli,fra l' altro sono una che si diverte a provocare. e non ho paura di nessuno, alla feccia ci sono abituata davvero. pure se vengo dai quartieri alti. quanto alla durata profondità ed estensione le ho sperimentate qui dentro e fuori. in entrambi i contesti possono saltare in 2 minuti, ricostruirsi, mettersi in discussione.lo spazio che occupo è di una persona a me carissima, l' uomo che ho amato di più nella mia non lunga ed ingarbugliata vita. ci siamo trovati per caso e ci siamo conosciuti litigando sempre e comunque.nel nostro caso specifico, trovo la facilità a comunicare di 2 persone in fondo uguali. a me se mi mandi a quel paese non sbatto i piedi a terra, e se mi argomenti per farmi capire che ho torto ti ringrazio. e se giochi perchè stiamo giocando mi diverto con te.hai fatto molto bene a rispondermi, mi confermi che su di te ho visto giusto. peccato che io non ti abbia trovato fuori. e che tu non abbia trovato me.dal vivo sembro quasi civile.

11/11/2007 11:27:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

quanto hai ruoli, non ne ho. nè qua, nè fuori. ma se giochiamo gioco pure io e non è detto che perda. e la mia la dico ovunque. per il resto, sono la ragazza più normale del mondo e preferisco imparare piuttosto che insegnare. le soddisfazioni, le rassicurazioni e le scarpate in bocca me le prendo fuori.se mi sento frustrata me ne vado due ore in palestra.e fuori di qua il mio lusso massimo non è certo una disputa dotta. tant'è che sui blog sono davvero l' ultima arrivata. ma non ero così scema e così sprovveduta da non sapere di giocare in casa e con regole altrui,so perdere. so bene quali siano i tuoi doveri di lealtà e di amicizia e credimi, li capisco. in fondo in fondo io credo tu mi dia ragione. e per questo parlavo tanto di libertà ed onestà intellettuale. il vero cifrato richiamo era quello.

11/11/2007 11:55:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

il primo blog che ho visto è stato questo. mi ha fatto incazzare da morire e piangere. ho strillato e mi sono lamentata. lo trovo perverso e brutale. ma è un' arena come tante e ci si può comportare bene e male ovunque, persino di fronte allo schermo. quindi non mi calza la predica sulla vita reale sai. è un' arena, una vetrina, un paesaggio composito.una mistificazione continua, un gioco di ruoli e di forza.come fuori. anche una gara a chi la spara più grossa. come dissi altrove, alla fine ci siamo dentro noi. facciamo i gladiatori, facciamo i dotti pensatori, facciamo i pescivendoli che si mandano a quel paese. so fare pure la gara delle battutacce sai. ma non facciamo i pupazzetti che ballano alla musichetta del carillon caricato a molla.

11/11/2007 12:54:00 PM  
Blogger CICCILLO said...

secondo me scambi un blog per un forum.
un blog non è un'arena, è uno spazio non simmetrico e non paritario.
è uno spazio personale ancorché pubblico ma solo perché tutti lo possono leggere.
già i commenti possono essere cancellati dal gestore e anche da chi li ha scritti (solo se è loggato però), così come è facoltà del gestore di bloccare i commenti anonimi.
questo almeno in blogspot perché già la fogna (pardon la piattaforma) splinder è diversa, lì solo il titolare può cancellare e non chi scrive, però lì si possono bloccare facilmente singoli nick e impedire gli anonimi e molte altre funzioni prevalentemente finalizzate a difendere il blog e il suo autore da interventi molesti di vario tipo.
secondo me, se cerchi davvero un confronto e un dibattito intellettuale, potresti andare su un qualsiasi forum tematico.
ce ne sono molti su google e anche altrove, sugli argomenti più disparati.
lì tutti se ne dicono di ogni e al massimo c'è un moderatore che contiene alcuni eccessi.
sempre che non sia coinvolto lui stesso perché allora non modera più nulla ed esercita il suo potere a piacimento, sempre però avendo il merito di aver creato quello spazio e il diritto di gestirlo come più gli pare e piace.
a me è capitato proprio un caso di questo genere ed è finita a lettere di avvocati.
dunque pane per i tuoi denti.
ma attenzione, così si finisce in un attimo nel reality show, o a porta a porta, tutti che urlano e litigano dandosi addosso sul personale e nessuno che ascolta più nulla, nel nostro caso nessuno che legge.
anche questa discussione, se ci pensi bene, a quanti pensi che possa interessare?
5 al massimo, direi, ma gli altri?
anche gli altri leggono e diranno uff ma di che parlano questi, ma che c'entra col vicolo cieco del dottor k, anzi c'è Astralla che ha scritto proprio questo.
no?
forse dovremmo parlarne fra di noi, se ne abbiamo voglia e ammesso che serva a qualcosa, visto che agli altri non glie ne può fregà di meno...
anche tu però, continui a parlare di vedersi, telefonarsi, scriversi ma non hai neanche uno straccio di indirizzo mail reso pubblico.
anch'io peraltro, in questo momento, ma quando ho conosciuto le persone di cui sopra (2 di quei 5) sì che ce l'avevo ed ora non ce l'ho più perché non mi interessa, tutto qui.

statt' bbone e non t'ngujatann'

11/11/2007 04:28:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

il foggiano non lo sai franci. si dice statt' buon e ndt ngujann'. è una ammonizione scherzosa e la apprezzo.io sono buonissima e calmissima credimi.del resto passo la mia giornata a dare e schivare bastonate eil tempo libero a riprendermi dallo sbattimento e figurati quanto mi può interessare misurarmi per il gusto di menar mazzate. solo che provocata rispondo. e conosco i limiti, perchè conosco come è fatto l' animo umano e la vil razza dannata dei miei quasi colleghi. la mia mail puoi chiederla ad enrico che mi mandò l' invito per il ritrovo di settembre. sempre che non dia in escandescenze al solo sentire il mio nome.quanto ai blog,il solo che mi interessa davvero è questo. perchè il suo proprietario mi è caro. anche se lo prego da tempo di chiuderlo perchè mi piange il cuore vederlo chiuso qua dentro. è un mondo di testardi, questo almeno si è capito.

11/11/2007 09:21:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

raramente do in escandescenze io e quando lo faccio, prima di farlo, mi preoccupo sempre di verificare se i motivi per cui sto per farlo siano reali o solo mie farneticazioni dovute ad un eccessivo egocentrismo.

io faccio cosi' e consiglierei anche a te angela di farlo. ti risparmieresti figure non proprio da signora come quelle in cui ti stai crogiolando da un paio di giorni per non aver avuto l'accortezza di domandare se la battuta sul filosofo gettato dalla finestra si riferisse o meno a te.

vedi cara angela, nonostante tu sia convinta del contrario, il mondo, reale o virtuale che sia, non gira intorno a te e la battuta per cui ti sei scaldata tanto offendendo a destra e a sinistra (senza chiedere spiegazioni) non era affatto rivolta a te.
ma questo a te non importa vero? ti sei sentita offesa e giu' a sparare mazzate per ristabilire l'ordine.
chissa' se ora che sai come son andate le cose veramente ti verra' voglia di fare quello che io farei al tuo posto: chiedere scusa.

chissa?

11/11/2007 09:48:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

io la tua predica enrico la ascolto e me la tengo. come si dice, del senno di poi sono piene le fosse. e a posteriori è un pò difficile ristabilire le parti e la ragione. che io sia egocentrica o meno, o che mi sia divertita ad esserlo e provocare tutti, il risultato non cambia.che il gioco delle parti ha durato fino a quando la presunzione media era livellata ad una media condiscendenza reciproca. il gioco dei nobili e dei titoli non l' ho iniziato io, nè ho pretese di dirti se sei un signore o meno. quanto a me, puoi trovarmi a parlare di poesia greca(con più competenza di quanto ho visto ovunque) ed in foggiano.la mia sola vera perplessità, poco signorile e molto dogmatica invero è una.se chiunque scriva uno spazio pubblico perchè accessibile al pubblico si renda poi conto che lanciare qlc cosa nel mondo virtuale significa lanciare in fondo un sasso nello stagno. va a fondo subito oppure si allarga in cerchi. qlc cosa tu scriva, chi hai di fronte la recepirà a suo modo, cogliendoci il senso le contraddizioni, le provocazioni. potrà crederci o meno. interpretare. dire il contrario. del resto, mi pare che sebbene tu sia assai più signore e moderato di me, nella discussione ti ci sia lanciato quanto me. che sapevo bene dove mi cacciavo credimi. il che dimostra l' assunto iniziale. che l' animo umano è più o meno lo stesso ovunque e se manca lo spirito diventa nè più nè meno che un duello qlq conversazione.tanto che la battuta sulle escandescenze era un modo per prendermi in giro da sola e non lo hai capito neanche tu.eh,l' istinto domina il cuore umano anche dietro uno schermo asettico. tanto che solo francesco ha raccolto la mia provocazione per quello che era e si vede. mi sa che le scuse dovrebbero essere reciproche almeno. credimi, che girare la frittata ed intuire le provocazioni è il mio mestiere.

11/12/2007 08:31:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

A me pare che stato occupando semplicemente uno spazio delicato che non è vostro, come non è mio, senza rispetto per il proprietario. E mi pare anche che in questo modo qualcuno sforzi i limiti e indirizzi altri verso scelte non sempre sue. Perchè non passiamo oltre e aspettiamo che il legittimo, e altresì valido, proprietario del blog ritrovi il suo spazio di analisi, commento e pensiero?
E' giusto il dibattito ma quando prende una strada tutta sua, che nulla centra con il luogo in cui si trova, forse è il caso di cambiare direzione.

11/12/2007 09:10:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

hai ragione lara. faccio le mie scuse a tutti, mi tocca e non mi pesa. la maleducata poco signora e incivile supponente sono io. il proprietario lo conosco e se volesse parlerebbe credimi. lascio a ciascuno la domanda sullo spazio condiviso, abusato, occupato. o semplicemente riempito. è il nocciolo della questione .scusami doctor lo so che odi che chiacchiere sofistiche.

11/12/2007 09:41:00 AM  
Blogger Dottor K said...

Dico la mia anch'io ovvero quello che so, quello che mi riguarda, anche se non è molto.
Visto che non alzo la voce probabilmente non avrò risposta.
Quello che posso dire è che senza essere stato offensivo e maleducato sono stato "gentilmente invitato" a cambiare aria. E questo in uno dei luoghi che si fa vanto d'essere un salotto di amici che conversano.
Sono stato successivamente accusato di esagerare ma non ho avuto spiegazioni.
Si fa presto a pretendere scuse e a dispensare consigli ma sarebbe bene ci fosse la stessa premura nell'articolare meglio le proprie accuse.
Rimango in attesa.

11/13/2007 12:10:00 AM  
Blogger Dottor K said...

@Lara:
come vedi ci sono cose che sfuggono anche a me ma sono fiducioso che prima o poi si chiariranno.
Capisco bene il tuo fastidio nel vedere che piega hanno preso certi discorsi e ti ringrazio per aver voluto rimediare a tutto ciò.
Se ho lasciato fare senza intervenire è perchè mi sono reso conto quanto questi discorsi fossero sentiti, quanta passione ci fosse dietro.

@Angela:
non so che farò di questo spazio in futuro, dipende da molte cose.
Ma ho letto con attenzione quanto hai scritto e conoscendoti so esattamente cosa ti ha mosso e cosa c'è dietro a tutto questo.
Benvenuta qui lo sarai sempre.

11/13/2007 12:20:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

SPECCHI, SPECCHI, E ANCORA SPECCHI. MA CHE PALLE!!!!

11/17/2007 12:27:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

antonio, sei tu lo specchio più specchio di tutti. visto che in questa discussione non c' entri una cippa. non trovi? sloggia va, che fai una figura migliore. au revoir, angela.

11/17/2007 09:15:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

a proposito doctor, hai visto quanta gente calca il tuo blog per il puro piacere di buttarsi nella mischia? e di dirmi quanto sono scostumata? gente che magari lo leggeva e non degnava di un commentino. o lo snobbava del tutto.decisamente il reality paga più della poesia anche su never never land. te lo dicevo io.

11/17/2007 09:22:00 AM  

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novembre 02, 2007

L'origine del bene

Sto,
come se morissi
oppure
sto sognando
e mi riveglio
con il capo
sulle tue ginocchia
e la tua mano
sulla fronte.

All'ombra
dei tuoi battiti
in equilibrio
sui miei attimi
con entrambe
le mie anime,
finalmente
sto.

9 Comments:

Anonymous Anonimo said...

te lo ricordi john donne? e se pure le nostre anime sono due, lo sono come i fermi gemelli di un compasso. e leggiti qualche poeta inglese, ecchecavolo. hai dei bellissimi capelli, deve essere bello toccarli. l' origine del bene è forse il punto iniziale di un intreccio complicato lungo, avvolto, difficile. intricato. hai capito nordista?angela. lara ed ady sono come te, profondamente vitali. ady mi ha pure detto che è mezzosangue salentino.

11/03/2007 09:26:00 AM  
Blogger lapilli said...

mi piacerebbe stare all'mbra dei battiti di qualcuno.
Fino ad ora l'ombra l'ho sempre creata io.

11/03/2007 10:32:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

effettivamente dottore,per quanto tu dia questa immagine di te composta ed arresa, credo che ti divertiresti molto pure a farti scaraventare a terra e tirare per i capelli. su non travestirti da angioletto.

11/03/2007 07:46:00 PM  
Blogger artemisia said...

Io mi domando se quel "mi riveglio" sia un refuso, un'intenzione o un lapsus.

Poi: avere due anime è faticoso, averne tre o quattro è da impazzire. Te lo assicuro.

11/04/2007 09:58:00 PM  
Blogger Dottor K said...

@Angela:
è appunto la convivenza di queste spinte opposte che probabilmente genera la vitalità di cui parli.
E ancora meglio sento di aver ripreso il cammino...

@Chiara:
non posso che augurartelo allora, capisco bene l'esigenza credimi.

@Arte:
lapsus? Refuso? E perchè mai?
Personalmente mi rispecchio molto nell'indeterminatezza di quei versi.
Per le anime direi che due mi bastano, mi pare che coprano bene già da sole la più ampia gamma di emozioni.

11/05/2007 09:16:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

Mi mandi l'immagine di un bambino nell'ombra della stanza, che apre gli occhi alla carezza lieve della madre...Poi leggo languidezza e lontananza dello svegliarsi dopo un sonno alla penombra del pomeriggio...E se i battiti fanno rumore, poichè il rumore altro non è che una pressione e compressione dell'aria invisibile ma presente, di certo non si può negare che serva un equilibrio per rimanere in piedi...
Tutto questo, reale e sensazioni, suono e silenzio, devono essere equilibrati nelle anime per poterne percepire la vera essenza.
Ci sei, stai. Ora accendi la luce.

11/05/2007 04:37:00 PM  
Blogger Dottor K said...

Aggiungi sfumature nuove Lara, alcune delle quali non le percepivo nemmeno io.
Ed è una bella sensazione vedere come le mie parole sembrano prendere vita di nuovo.
Uno dei motivi per cui tengo duro.

11/07/2007 09:46:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

Se ti lasciassi andare e non ci fossi più qui mi accorgerei della tua mancanza sai, mi mancheresti davvero...

11/07/2007 02:23:00 PM  
Blogger Dottor K said...

Grazie.
Un abbraccio Lara

11/08/2007 12:04:00 PM  

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